Il brano del vangelo di questa domenica (Mt22,1-14) mi ha fatto sorgere un dubbio.
Questo riguarda il versetto 7: “Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città”. Ci troviamo di fronte ad un re violento e vendicativo!
Ma Gesù ha davvero detto queste parole?Questa parabola è assente in Marco ed è riportata da Luca e Matteo ma con un taglio decisamente diverso.
Il testo di Luca sembra più aderente al contesto in cui le parole di Gesù sono state pronunciate (cfr Lc 14,15-24): coloro che hanno rifiutato l’invito saranno esclusi dal banchetto.
Perché questa differenza? Perché gli evangelisti sono veri autori (cfr Dei verbum 11). In questo caso Matteo, che scrive per una comunità di cultura ebraica, adatta il racconto originale per far riferimento indiretto alla distruzione di Gerusalemme del 70 d.c. da parte di Tito.
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Un altro dubbio può sorgere a proposito della seconda parte del brano, quella che riguarda l’uomo senza la veste nuziale.
Se d’estate visitate un santuario famoso vi può capitare, se siete troppo “sbracciati”, che vi venga dato all’ingresso un telo bianco per coprirvi e che è indispensabile tenere sulle spalle, pena il richiamo da parte dei sorveglianti.
E’ probabilmente successo lo stesso per coloro che sono stati trovati, nel testo evangelico, ai crocicchi delle strade. Se non avevano l’abito adatto, gliene è stato dato uno per partecipare alla festa. Se lo rifiuti, sei tu che ti sei scelto il tuo destino: “pianto e stridor di denti”.
Franco Rosada