
“Arriviamo a questo Natale con due angosce nel cuore e vorremmo poterle deporre e guarire davanti al Presepio…
Come si risolverà la crisi economica, che per alcuni di voi è perdita di guadagno e di ricchezza, per molti: disoccupazione, strettezze d’ogni genere, fame?
Cosa vi posso dire? Come uomo, nulla. Al pari di voi sono un albero schiacciato e travolto dalla piena del fiume: polvere della strada, che il vento solleva e disperde. Dal fondo del mio angusto presbiterio, l’unica cosa che vedo è la generale incapacità di vedere giusto e di provvedere sul serio all’incombente catastrofe. (…)
Perché si sta tanto male, oggi? Quasi tutti sono d’accordo nel dire che la colpa è delle barriere. Quali barriere? Tutte: dalle doganali alle nazionali, dalle individuali alle collettive, anche quelle che sembrano giustificate dai sacri egoismi.
Trovata la causa, trovato il rimedio: demoliamo le barriere! Parrebbe una cosa facile, invece, sia perché manchi la volontà o l’animo, nessuno ci si prova, o provandovisi non conclude. Vedo gente che col pretesto di demolire qualche barriera ha finito per innalzarne di nuove e di più gravi. (…) Dove nascono le barriere? Da una prima barriera, che a buon diritto porta il nome di originale: quella che l’uomo ha innalzato tra sé e Dio. Le rimanenti non sono che l’ombra di quella. Non vedendo più Dio, l’uomo non ha più visto neppure il fratello e s’è fatto furbo, padrone, prepotente, nemico. Non vedendo più il Padre, l’uomo ha cercato di diventare provvidenza a se stesso in qualunque modo. (…) Non ascoltate chi vuole dimostrarvi che le barriere sono necessarie e che senza una guerra non si rimette a posto nulla… Guardate il Presepio o il Calvario e troverete la risposta all’incosciente menzogna. E con la risposta, una grande speranza, perché è dal Presepio e dal Calvario che incomincia la Redenzione.
Sentitemi.
Se un giorno fra le trincee fosse passato un bambino, chi avrebbe osato sparare? Fra le trincee costruite dalla nostra cattiveria è passato e passa non soltanto nel giorno di Natale, Gesù, che ha il volto, gli occhi, la grazia incantevole dei nostri bambini.
Chi oserà sparargli contro?”
Primo Mazzolari, predica del Natale 1931