
Quando si parla di lavoro è facile trovare rappresentazioni artistiche suggestive ed eloquenti.
La nostra scelta cade ancora su Van Gogh, un artista irrequieto e in cerca di pace. “Riposo dopo il lavoro” (troviamo anche il titolo “Riposo pomeridiano a saint-Remy” o “Contadini in siesta”) è il titolo che porta. Il dipinto ritrae una scena agreste.
Il lavoro dei campi conosce un ritmo proprio, legato ai tempi della natura, non ancora violato dalle pretese disumanizzanti del consumismo. Il primo pomeriggio è l’ora calda che impone una sosta per cui la scena è statica. Il fondo è caldo, il grano mostra l’ora calda, mentre la coppia è su una zona all’ombra, più verde e fresca, in chiaro atteggiamento di riposo. I colori più che caricare il senso di afa inducono un’aria di riposo, anche l’azzurro cielo fa risaltare l’armonia rigenerante che il quadro traspone. Sullo sfondo anche gli animali, dei buoi, stanno riposando vicino al carro, anch’essi in coppia. Lavoro e riposo, amore e umanità, fatica e ricreazione vengono espressi in quell’armonia che Van Gogh cercava per la sua vita, quasi interpretando l’unione creativa di cui abbiamo bisogno tutti e che la coppia sembra portare in sé. La coppia riposa sui covoni raccolti. Il lavoro è qui visto nel suo tratto umanizzato, è per l’uomo. Per questo è occasione che entra nella vita in modo semplice e normale, senza alienare, schiavizzare o riferire solo a sé e ai suoi ritmi. Sono scalzi, a piedi nudi perché si sono tolti i calzari, segno di sosta, senza protezione. La coppia è in un sonno estatico, rilassato, abbandonato; lei si appoggia sul fianco da dove è stata tratta, dal cuore (poggiare, riposare, confidare); sessualità, riposo /Festa, unità unione (lavoro e riposo); Il lavoro è creativo e serve a creare, a partecipare alla creazione, ha bisogno di ricreazione nella relazione (permette di trovare il senso del lavoro) Le falci, senza voler esagerare, sembrano due anelli intrecciati: amore e lavoro. Il tuo lavoro ti fa vivere e riposare sopra di esso (è in funzione della vita), non è il lavoro che opprime e schiavizza.
Fonte: http://www.lacrimedamore.it/files/CENACOLO-GENNAIO-2019.pdf
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