Genitore 1 e 2: perché questa proposta così strana? Per evitare discriminazioni nei confronti delle coppie gay? Buffo.
Quando si contesta a queste persone la discutibilità del loro desiderio di adottare figli, perché ad un bimbo servono un papà e una mamma, la loro risposta è: “ma nella nostra coppia c’è uno che svolge un ruolo femminile e l’altro quello maschile”. Allora la soluzione non dovrebbe consistere in Genitore 1 e 2 ma nella possibilità di prevedere per madre un soggetto maschile (o per padre un soggetto femminile nel caso di coppie lesbiche).
La mia impressione è che dietro questo discorso vi sia ben altro.
Un altro esempio sul tema. C’è nel mondo cattolico una difficoltà a parlare espressamente di Gender, perché ci si trova divisi. C’è chi sostiene che vada applicata la categoria del “non giudizio”, e chi invece afferma che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”. In altre parole, ci soffermiamo su questioni importanti ma che, a mio avviso, ci impediscono di avere uno sguardo più lungo.
Parecchi anni fa, sul tema DICO, don Nicolli, allora responsabile dell’Ufficio Famiglia CEI, ci diceva che gli omosessuali sono “usati”, sono solo un pretesto per altro.
“Usati” dall’ideologia del Gender: ogni individuo decide il suo orientamento sessuale e lo può modificare nel corso della vita perché l’orientamento sessuale è solo un fattore culturale.
Dietro a questa ideologia vi sono una serie di ONG molto potenti e attive, in grado di condizionare, scavalcando i governi, un organismo internazionale come l’ONU e i suoi vari enti, come l’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità).
È proprio dall’OMS che è uscito recentemente un documento intitolato: “Standard per l’educazione sessuale in Europa” che ha suscitato parecchie reazioni in Italia (clicca qui).
Queste ONG sono guidate, finanziate e sostenute dal femminismo più radicale il cui scopo non è tanto la parità uomo – donna, ma l’eliminazione totale delle differenze sessuali, la neutralizzazione della sessualità.
Ciò trascina con sé argomenti come l’aborto, l’eutanasia, uteri in affitto, ma temo che in prospettiva apra anche a manipolazioni genetiche, clonazioni, uteri artificiali, ecc.
E poi una visione “mercantile” della vita e delle relazioni: il figlio come diritto, a immagine e somiglianza del genitore, rapporti interpersonali basati sull’uso utilitaristico dell’altro, il piacere al posto dell’amore, ecc. Una visione di persona ben lontana dall’essere relazionale – in senso orizzontale e verticale – in cui come cristiani crediamo.
Non è affatto detto che tutto ciò si realizzi, ma l’impatto che queste idee possono avere sulle attuali e future generazioni è, a mio avviso, estremamente pericoloso.
Franco Rosada
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