Sinodo, media e famiglia

Un rischio che corre il Sinodo è di guardare ai problemi della famiglia perlopiù dalla prospettiva occidentale, mentre ben diversa è la situazione vissuta dalle Chiese cattoliche di altri continenti, soprattutto nel Sud del mondo.
Da noi i temi più caldi – anche per la ribalta offerta dai mass media – riguardano appunto la condizione dei divorziati-risposati, del riconoscimento delle coppie omosessuali, delle unioni civili, ecc. Insomma, tutti problemi connessi al moltiplicarsi delle forme di famiglia, o alla messa in discussione dell’idea tradizionale o cristiana di famiglia, o ancora a credenti e fedeli che pur vivendo situazioni famigliari che la chiesa ha ritenuto sin qui «irregolari» desiderano essere comunque accreditati di una cittadinanza ecclesiale.
Mentre i vescovi dell’Africa, del Medio Oriente, e in parte dell’America Latina riflettono contesti culturali che propongono e difendono il modello classico di famiglia, anche se gran parte delle loro popolazioni vivono a questo livello situazioni problematiche.
In altri termini, molti vescovi del Sud del mondo risultano estranei al dilemma delle Chiese occidentali se concedere o meno la comunione ai divorziati-risposati, mentre per loro è prioritario rinforzare il modello cristiano di famiglia minacciato dal dilagare della povertà, della miseria, della criminalità, ecc.
Franco Garelli, La Stampa, 6 ottobre 2015
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Una risposta a “Sinodo, media e famiglia

  1. Concilio Ecumenico Vaticano II
    Vi parteciparono 2540 padri conciliari, quasi i cinque sesti dell’episcopato mondiale. I continenti erano così rappresentati: 1060 europei (423 italiani, 144 francesi, 87 spagnoli, 59 polacchi, 29 portoghesi); 408 asiatici; 351 africani; 416 nordamericani; 620 sudamericani; 74 dell’Oceania; 129 religiosi. Mancavano, per ovvie ragioni, i vescovi albanesi, lituani, rumeni, molti cecoslovacchi, ungheresi e cinesi.
    Fonte: http://it.cathopedia.org/wiki/Concilio_Vaticano_II
    Sinodo ordinario 2015
    I padri sinodali sono in tutto 191, suddivisi in tre categorie: 162 ‘ex officio’ (i presidenti delle 114 Conferenze episcopali, i 13 capi delle Chiese orientali, i 25 capi dicastero della Curia romana, cui si aggiungono i presuli che fanno parte del 13/mo Consiglio ordinario del Sinodo), tre religiosi eletti dall’Unione dei Superiori generali e 26 membri di nomina pontificia. La provenienza dei padri dai cinque continenti è così ripartita: 42 dall’Africa, 38 dall’America, 29 dall’Asia, 78 dall’Europa e 4 dall’Oceania.
    Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/10/05/tutto-sul-sinodo-i-partecipanti-lo-svolgimento-dei-lavori_8ae79a89-36d9-462a-af46-5ef9f1651d8b.html
    Da questi dati si evince che il peso dell’Europa, in cinquant’anni, si è ridotto significativamente.

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